venerdì 17 febbraio 2012

Tanti pensieri

Mi chiedo spesso se si puo essere sfigati veramente.
O vorrei sapere dove sbaglio sempre...
Oggi dovevo vedere qualcuno che mi ha proposto da solo l'incontro, mi ha cercata, ha mostrato interesse. Senza nessun mio sforzo.
E oggi con un solo sms laconico l'appuntamento e' stato cancellato.
Come due settimane fa. E come tante altre volte prima.
E io tronco subito. Non do piu possibilita' a queste persone. Le cancello.
Non lo capisco, non so a cosa serve, non ho una minima idea delle intenzioni che potevano avere loro.
Ho sofferto troppo, ho imparato una lezione che adesso mi impedisce di fidarmi. Non ci riesco.

Ho fatto una passeggiata lunga per non pensarci. Io sento gia' la primavera nell'aria. e' cambiata la luce. E' tutto cosi chiaro, fresco. E in via Cola di Rienzo ho preso 3 libri! Sono stata fortunata perche ho trovato un libro che stavo cercando da un po di tempo. L'ultima parte della trilogia di Marcello D'Orta. Sono i temi dei suoi alunni - divertentissimi ma che fanno allo stesso tempo anche pensare - questa volta sull'istruzione religiosa nelle scuole.
Il secondo libro - vecchio piu di 50 anni - sono le lettere vere mandate alle donne italiane alle riviste femminili. Un'altra cosa estremamente divertente ma anche triste allo stesso momento. La prefacione di Pasolini spiega fa riflettere sulla posizione della donna nella societa italiana all'epoca. E quanto e' cambiato fino ad oggi? Bisognera rifletterci sopra. Non vedo l'ora di leggerlo tutto!
Il terzo libro e' di Luciana Littizzetto. No avevo gia' uno. L'umorismo non manca neanche a questo, sicuramente.

E cosi camminando felice dei miei aquisti ho scritto i miei pensieri nel cellulare. Eccoli:

"Penso tanto male a LUI e agli anni di sofferenza e la "tossica" indipendenza di lui in cui sono entrata cosi facilmente. Non ho mai conosciuto di persona qualcuno con comportamenti cosi spietati e crudeli verso di me. In tutti i suoi bisogni e debolezze io non mancavo mai. pronta anche di prendere un volo fino a Roma, abitare case strane, pagarle anche da sola, anche per poterlo vedere solo per un po e neanche ogni giorno. E mi e' stato negato quasi tutto: la mie esistenza e' stata nascosta dai suoi amici che mi conoscevano solo dalle sue descrizioni. Il mio senso di essere donna, la bellezza.... sono state negate passo dopo passo. Come mai gli ho permesso di giocarme cosi? Sono diventata una bambola. Una bambola patetica e umiliante. Fino ad arrivare al punto in cui gli chiedevo scusa. Mi inginocchiavo e cercavo sbagli sempre in me.
Se lo provo ad immaginare adesso mi fa schifo lui come una persona. La sua faccia che amavo cosi tanto adesso mi fa solo schifo. Piu sono sola, piu soffro, e piu diventa crudele. E che pena mi fa quando penso a come e' incapace a vivere pure lui. A come non riesce a prendere nessuna responsabilita', nessun impegno serio. A come scappa sempre da tutto.
Mi fa pensare alla favola "la cicala e la formica". Adesso per lui e' l'estate. La sua giovinezza, spensieratezza. Ma poi arrivera l'inverno anche per lui. Gli auguro di accumulare abbastanza provviste per poter sopravviverla.
Io adesso pago per i mie sbagli e la mia immaturita' non fidandomi di nessuno. Nonostante il dolore della solitudine. Il dolore che uccide lentamente.
Alle persone che infrangono le promesse, che mancano agli appuntamenti, che mi cercano solo per cercare sonforto, io ci metto ' la croce sopra' come diciamo in Polonia. Chiudo, in altre parole.
Scrivo tutto questo davanti all' Ara Pacis. Quanto e' bella Roma. Quante possibilita' ci sono, quante occasioni per stare bene e poter vivere la vita pienamente.
Finisco il mio solito giro in piazza di Spagna, seduta per le scale. Dopo faro' un giro a Piazza Vittorio, e da li a Santa Maria Maggiore - e faro' la spesa. Mi comprero le castagnole e le ciambelle per festeggiare il giovedi grasso.
Provero' ad odiarti. Mi servira per non morire e ritrovare la mia dignita'. Poi mi passera. L'odio diventara pieta'. E ti perdonero'. E mi perdonero. E saro libera. Se vivro ancora. O forse se stessi felice morirei subito? Sono rimasta viva dopo tutto questo perche e' ormai la mia realta. L'unica che conosco bene. E mi tratto male e permetto agli altri di farlo. Non credo forse di meritare meglio.
Arrivo al supermercato con le gambe e le mani tremanti. Il cuore corre impazzito. Dovro' morire presto?"

La sera e' finita bene. Non da sola. Ma la notte non mi portera' il riposo tanto desiderato. Lo so gia'.
Buonanotte.

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