venerdì 24 febbraio 2012

Uno sfogo....

Proprio non ci riesco a non scriverlo...

Devo descrivere la persona con cui mi sono vista, la persona che mi chiama, che mi cerca e che mi fa pensare cosi tanto. E credo ci sara' una ragione nell'averla conosciuta...
Questa persona fa questo di cui mi incolpavi sempre TU. SI LAMENTA! e quasi sempre...
Gia dal nostro primo incontro, casuale... Cioe' l'ho capito solo adesso.
Il primo momento e' molto importante ed io ho visto qualcuno con la faccia triste, contorta quasi, mentre parlava. Una luce rossa mi si e' accesa subito...
Poi la prima chiamata... non e' stato molto diverso... Ho saputo subito tutti i dettagli tragici del passato. Non sapendo cosa rispondere, sono rimasta zitta. E non c'era tanto da raccontarci. E a volte non capivo neppure cosa diceva  - le parole mangiate, la voce silenziosa, cauta, insicura.
L'incontro domenica... Una persona che seduta non smette di muoversi, radrizzarsi, sfiorarsi la pancia come per aggiustare i pantaloni, a cui non piace il cibo, il posto, che mi dice di avere piu problemi di me.
E poi l'altra telefonata ieri: le stesse lamentele insignificanti di tutte le altre volte. Appena lo noto, una difesa, tipo accusa, non manca: " Mica si puo stare sempre a ridere e scherzare!". Si, sempre no, ma neanche MAI.

Io so gia' che non ci sara nessun futuro. Non lo voglio. Non ho bisogno di una persona cosi. Pesante, triste, senza interessi. Che mi chiede come mai riesco a vivere senza la TV!

E mi chiedo: tu mi hai vista cosi??? Sono stata cosi per te??? E non riesco a crederci!! Perche io riuscivo a ridere, a cantare, ad avere idee... So di essere stata pesante, anche molte volte. So di essere stata invadente e possessiva ma lo diventavo davanti alla tua noncuranza e irresponsabilita'. Vedi, io a questa persona non potrei fare le stesse cose che avevi fatto tu a me. Non potrei giocarci. Non si svegliera con me questa persona, per poi vedermi scappare e spegnere il cell. Perche se dico no, dico no.
Invece tu.... ti sei frenato da solo. Ti sei difeso da me... Tu sei un codardo...

E non riesco a smettere di pensare a come e' difficile trovare una persona giusta. Che pensa come noi, con cui possiamop capirci senza parole. Io voglio una persona viva. e una persona "semplice" nel senso " non contaggiata dalla' vanita' della TV, delle pubblicita' etc". E proprio questo che ci rende unici. E pieni di valori. Noi siamo cosi. Io e te. Siamo curiosi del mondo, non capiamo troppo bene come addattarci. Potremmo essere felici. Io e te. Se solo tu.... se solo mi capissi e mi dessi la possibilita' di essere me stessa... se me la dessi gratis... senza trappole nascoste.. senza ferirmi... senza punirmi per il passato... E con fiducia...
Ma non lo farai... e' successo troppo ... e tu ti convinci di non volermi...
E scusa se lo dico ma sei un coglione!!!!
e quando trovi una come me, fammelo sapere.... se riuscirai ancora a tenere la penna fra le dita invecchiate o se riuscirai ancora a vedere cosa scrivi, dietro gli occhiali enormi...

Perche ....
Io non saro come questa persona... io non lo sono... io sono diversa.... io voglio vivere... ho paura della morte... e ci penso spesso....perche a volte voglio solo dormire...
Chiamami..... ho bisogno di un abbraccio....
Pensaci a tutto il passato...
Se dovessi morire adesso... La cosa piu bella della mia vita sarebbe Cracovia con te nel 2003/2004... e poi Siena 2009.... Ci ricordi ancora?
Hai mai pensato dove avevi sbagliato tu? cosa hai rovinato tu? a cosa sarebbe potuto andare diversamente se tu avessi o non avessi fatto alcune cose???

Io ci penso molto spesso.

Di una cosa sono sicura: siamo cosi uguali. E se solo ci fosse la voglia di apprezzarlo, se solo mi facessi sentire importante, saremmo due persone felici insieme.
Ma questo lo penso io. Non tu. E non c'e' niente da fare.
Lo so.
ma dovevo dirlo.... perche se no mi scoppia il cuore....
ciao....

Primavera....?

Oggi un giorno grigio... il dolore fisico, stanchezza, voglia di chiudere gli occhi e dormire per giorni.... I capelli terribili... voglia di nascondermi, di svegliarmi come prima... Ingenua... lo so.... perdonatemi...

Ieri e' stato meglio... Ecco i miei appunti di ieri:
"La malinconia un po piacevole nel cuore. Dopo lavoro sono andata a vedere la chiesa in Piazza Barberini insieme con la cappella dei cappuccini. Il custode mi ha sorriso e mi ha detto che le donne polacche sono buone, pazienti e calme. Mi ha sorriso. Li dentro la cappella una clessidra come simbolo del tempo che " non passa, ma vola". E' proprio questa la mia sensazione. Lo sento sempre di piu/. La vita che mi scappa, come l'acqua tra le dita. Gli anni piu belli... E l'altra immagine della morte che dice " Io ero come tu sei adesso. Come io sono adesso tu lo sarai". Davanti agli occhi la faccia della mia zia nella bara a gennaio. La faccia di mio padre 5 anni fa. Le labbra che sembravano incollate. Penso cosi spesso alla morte. E alla bellezza della vita. Come e' effimera... Ci sfugge... Che peccato passarla da sola...
Poi via Veneto. E' aperta la stagione della primavera con la prima visita in villa Borghese. Strabello. Il tramonto, il verde... Ho sentito di nuovo l'ordine vero delle cose - le cose davvero importanti. I veri valori. Li vedo ancora. Solo dentro casa mi sento male. Per i valori si soffre. Si rimane soli.
Ieri durante la messa del mercoledi delle ceneri a San Pietro il prete ha detto che la superbia e' il peccato piu comune. E per la superbia si rimane soli. E che spesso non ce ne accorgiamo neanche. Sto cercando a capire se e' cosi con me.... Sto cercando un'altro modo per condannadrmi...
Le ceneri messe sui capelli -  non sulla fronte, come fanno in Polonia. C'era un gruppo di ragazzi, probabilmente turisti - che non sapevano neanche cosa fosse. Li ho visti li, in fila, con le mani preparate come per la comunione. I bisbigli, le risate. Poi nella metro ho visto una ragazza con il cenere grigio sui capelli neri. Non me l'aspettavo.
Durante la messa il prete ha detto delle parole molto significanti: "Ogni anno ringraziamo la befano di averci riempito le calze con dei regali. E perche non ringaziamo Dio ogni mattina di averci dato i piedi per riempire i nostri calzini?
Villa Borghese... che calma... L'mp3 con la"February song": " I never want to let you down. Forgive me if I slip away. All that you need to love is in front of your eyes..."
Per la prima volta ho preso un autobus da li: via Veneto, Tritone, Corso, piazza Venezia, Campidoglio., Bocca della Verita', Circo Massimo. Che bello. Seduta con la musica sulle orecchie, le luci della citta', pensando a cosa prepararmi per cena. Quante volte sono stata con te al Circo Massimo... Prendo la metro... Vado a casa... Ho fame... "
ieri e' stato il giorno nazionale della lotta contro la depressione nel mio paese. Ci ho messo quasi 4 ore a tradurre un articolo interessante che poi ho mandato a te. Ma non credo tu lo abbia letto.

Sento il freddo al cuore... e non ci capisco niente... non capisco il perche...

mercoledì 22 febbraio 2012

Un po di colore...

E' passato un giorno che ho chiamato " di colore". Nel senso che mi ha fatto vedere il mondo a colori, non in bianco e nero.
Basta davvero poco per stare meglio.
So di non essere fatta negativa. Non lo sono. Nel mio cuore c'e' la voglia di vivere. E se soffro e anche perche proprio questa voglia viene soffocata o semplicemente negata.
Ci sono giorni proprio neri. Ma ieri c'era tanta luce nell'aria.
Ho parlato con mia madre, e la mia famiglia. Ho mangiato un pezzo di torta con la mia coinqulina.
Ho visto una bellissima borsa thailandese fatta a mano, di tessuto, con ricami, tutta colorata, molto grande. Un'opera d'arte. Starebbe bene con un look tutto nero e forse solo una sciarpa rossa o le scarpe rosse. e gli orecchini, certo!!
Ieri mi sono distratta.
Lunedi mi ha chiamato LUI, o meglio ha provato a chiamarmi. Ma solo una volta. Non potevo rispondere. Chissa' cosa voleva. Certo non parlare. Ed io ho paura di essere trattata male. E visto che non mi ha piu' chiamata vuol dire che e' proprio questo che voleva fare.
Mi sono resa conto di quanto mi fa paura. o mi farebbe paura vederlo. Perche non sento piu' la confidenza che avevo prima con lui. ed e' sparita la fiducia che avevo in lui. Non lo credo piu' buono. Forse lo era, si. Ma non lo e'. E non merito per niente tutto questo. Ma lui non merita me.

Domenica sono uscita con qualcuno. Si, quella persona che dovevo vedere gia' giovedi scorso. Ci siamo visti finalmente. Ho avuto la sensazione di vedere me stessa ma dieci volte peggio. Che vuol dire? E' una persona con il passato doloroso, simile al mio. E che lo dimostra sempre. Nei movimenti, nel modo di camminare e poi nel parlare. E mi sono chiesta se cosi mi vedeva lui? Secondo il meccanismo psicologico che ci fa odiare alcuni comportamenti o i modi di fare di una persona che conosciamo bene, a cui pure vogliamo bene, ma non riusciamo proprio ad accettare queste piccole cose. Che poi crescono e diventano enormi. E non abbiamo piu voglia di capirlo. E' piu facile odiarle.

Ieri notte ho fatto un bel sogno: mi sono immaginata con i capelli del passato, belli, piu lunghi, con le sopracciglia che alzavo incuriosita, senza i disturbi fisici che senso. Niente mani tremanti. Perche nel sogno c'era una persona che mi abbracciava, e che mi baciava pure. E mi sentivo bene. Non sentivo il vuoto. Non sentivo l'ansia. Non sentivo la paura. Perche non ero sola e la vita sembrava bella di nuovo. Perche potevo dividere. Dividere le cose di cui e' piena la mia testa, e di cui e' pieno il mio cuore.

Da qualche giorno ascolto tutti gli album di Lara Fabian.
Per andare a dormire vi consiglio il bellissimo Piano Nocturne dell'album "Nue".
Buonanotte :)

venerdì 17 febbraio 2012

Tanti pensieri

Mi chiedo spesso se si puo essere sfigati veramente.
O vorrei sapere dove sbaglio sempre...
Oggi dovevo vedere qualcuno che mi ha proposto da solo l'incontro, mi ha cercata, ha mostrato interesse. Senza nessun mio sforzo.
E oggi con un solo sms laconico l'appuntamento e' stato cancellato.
Come due settimane fa. E come tante altre volte prima.
E io tronco subito. Non do piu possibilita' a queste persone. Le cancello.
Non lo capisco, non so a cosa serve, non ho una minima idea delle intenzioni che potevano avere loro.
Ho sofferto troppo, ho imparato una lezione che adesso mi impedisce di fidarmi. Non ci riesco.

Ho fatto una passeggiata lunga per non pensarci. Io sento gia' la primavera nell'aria. e' cambiata la luce. E' tutto cosi chiaro, fresco. E in via Cola di Rienzo ho preso 3 libri! Sono stata fortunata perche ho trovato un libro che stavo cercando da un po di tempo. L'ultima parte della trilogia di Marcello D'Orta. Sono i temi dei suoi alunni - divertentissimi ma che fanno allo stesso tempo anche pensare - questa volta sull'istruzione religiosa nelle scuole.
Il secondo libro - vecchio piu di 50 anni - sono le lettere vere mandate alle donne italiane alle riviste femminili. Un'altra cosa estremamente divertente ma anche triste allo stesso momento. La prefacione di Pasolini spiega fa riflettere sulla posizione della donna nella societa italiana all'epoca. E quanto e' cambiato fino ad oggi? Bisognera rifletterci sopra. Non vedo l'ora di leggerlo tutto!
Il terzo libro e' di Luciana Littizzetto. No avevo gia' uno. L'umorismo non manca neanche a questo, sicuramente.

E cosi camminando felice dei miei aquisti ho scritto i miei pensieri nel cellulare. Eccoli:

"Penso tanto male a LUI e agli anni di sofferenza e la "tossica" indipendenza di lui in cui sono entrata cosi facilmente. Non ho mai conosciuto di persona qualcuno con comportamenti cosi spietati e crudeli verso di me. In tutti i suoi bisogni e debolezze io non mancavo mai. pronta anche di prendere un volo fino a Roma, abitare case strane, pagarle anche da sola, anche per poterlo vedere solo per un po e neanche ogni giorno. E mi e' stato negato quasi tutto: la mie esistenza e' stata nascosta dai suoi amici che mi conoscevano solo dalle sue descrizioni. Il mio senso di essere donna, la bellezza.... sono state negate passo dopo passo. Come mai gli ho permesso di giocarme cosi? Sono diventata una bambola. Una bambola patetica e umiliante. Fino ad arrivare al punto in cui gli chiedevo scusa. Mi inginocchiavo e cercavo sbagli sempre in me.
Se lo provo ad immaginare adesso mi fa schifo lui come una persona. La sua faccia che amavo cosi tanto adesso mi fa solo schifo. Piu sono sola, piu soffro, e piu diventa crudele. E che pena mi fa quando penso a come e' incapace a vivere pure lui. A come non riesce a prendere nessuna responsabilita', nessun impegno serio. A come scappa sempre da tutto.
Mi fa pensare alla favola "la cicala e la formica". Adesso per lui e' l'estate. La sua giovinezza, spensieratezza. Ma poi arrivera l'inverno anche per lui. Gli auguro di accumulare abbastanza provviste per poter sopravviverla.
Io adesso pago per i mie sbagli e la mia immaturita' non fidandomi di nessuno. Nonostante il dolore della solitudine. Il dolore che uccide lentamente.
Alle persone che infrangono le promesse, che mancano agli appuntamenti, che mi cercano solo per cercare sonforto, io ci metto ' la croce sopra' come diciamo in Polonia. Chiudo, in altre parole.
Scrivo tutto questo davanti all' Ara Pacis. Quanto e' bella Roma. Quante possibilita' ci sono, quante occasioni per stare bene e poter vivere la vita pienamente.
Finisco il mio solito giro in piazza di Spagna, seduta per le scale. Dopo faro' un giro a Piazza Vittorio, e da li a Santa Maria Maggiore - e faro' la spesa. Mi comprero le castagnole e le ciambelle per festeggiare il giovedi grasso.
Provero' ad odiarti. Mi servira per non morire e ritrovare la mia dignita'. Poi mi passera. L'odio diventara pieta'. E ti perdonero'. E mi perdonero. E saro libera. Se vivro ancora. O forse se stessi felice morirei subito? Sono rimasta viva dopo tutto questo perche e' ormai la mia realta. L'unica che conosco bene. E mi tratto male e permetto agli altri di farlo. Non credo forse di meritare meglio.
Arrivo al supermercato con le gambe e le mani tremanti. Il cuore corre impazzito. Dovro' morire presto?"

La sera e' finita bene. Non da sola. Ma la notte non mi portera' il riposo tanto desiderato. Lo so gia'.
Buonanotte.

domenica 12 febbraio 2012

Bastava cosi poco....

Un fine settimana tremendo. O forse sbaglio?
La terza settimana me ne sto chiusa in casa. Sereno - si potrebbe dire.
Ma in realta' tutt'altro che sereno.
Ieri credo di aver definitivamente chiuso con LUI.
Facendo un resoconto di tutto il passato non mi fa altro che soffrire.
E poi - non sono più me stessa. e non mi piace.
Se nel passato facciamo qualcosa di brutto, non c'e' scampo. Il passato ci seguirà per sempre.
Io ho fatto tanto male a lui e la sua ragazza nuova due anni fa.
Ne ho sofferto e ne soffro ancora tanto. Mi sono odiata, disprezzata, sputata in faccia.
E lui mi ha perdonata. Cosi diceva. Ma perdonare non sono parole. Perdonare sono gesti, comportamenti.
Perdonare non e' cercarti, cenare con te a casa tua, dormire con te.
Non perdona chi nasconde da te il numero del cellulare nuovo - giusto per punirti di tante telefonate che gli facevi addolorata dalla notizia della storia nuova.
Non perdona chi non ti invita mai a casa sua ma vuole cenare sempre nella tua cucina.
Non perdona chi ti cerca di notte, disperato, per parlare, per poi sparire quando tu cerchi aiuto.
Non perdona chi dorme con te ma non ti bacia e ti abbraccia senza stringerti con le mani.
Non perdona chi ti ride in faccia gridando " Sei sola come un cane!" - proprio quando pochi anni prima aveva pianto per ore al telefono, chiedendoti l'aiuto.
Come si fa a scordare tutto questo. Scordare quello che qualcun altro ti ha dato. Cosi che poi riusciamo a ironizzare degli stessi problemi nella persona che ci aveva aiutati?
Ieri e' stata la fine. Lo so.
Ho chiesto solo d'aiuto per una cosa che riguarda lui. E non mi ha creduto. anzi, ha dubitato di essere stato lui il motivo. Cosi pago per le mie menzogne del passato.
Basta. So che dovrò alzarmi e sopravvivere anche questo. E so che devo ringraziare a Dio che mi sta mostrando tutto il tempo che faccio la strada sbagliata.


oggi ho letto della morte di whitney Houston. La mia diva, il ricordo dell'infanzia, delle canzoni che imitavo non conoscendo inglese, all'epoca.
Su facebook ho trovato le parole di Biagio Antonacci che mi hanno colpita:
Whitney Houston----Un altro caso di infelicità che sfocia nella morte,non bastava essere bella , ricca, famosa, non bastava.
Una voce nella solitudine che diventa assenza, cosi come altre voci in un coro di stelle perdute nel'infinito, forse bastava una carezza sincera , forse bastava chiudere gli occhi solo per dormire...............buon riposo bella donna...................b.
 
Quanto sono vere queste parole. "Bastava una carezza".
Io a LUI dicevo la stessa cosa: mi basterebbe un abbraccio. E lui guardandomi freddo rispondeva " Non te lo posso dare". Per poi il giorno dopo sdraiarsi accanto a me, o meglio dietro di me  nel mio letto. Cosi non doveva vedere la mia faccia. Non doveva baciarmi. Poteva forse immaginarsi chissacosa....
Crudelta' emotiva... Una delle peggiori, credo... Ed esserne schiavo ti rovina per sempre.
essere sensibili, soffrire il mondo, parlarne a qualcuno ci rende vulnerabili, inermi.
Io so che sto sbagliando. So bene dove e come. So cosa dovrei fare. A volte quasi quasi ci riesco. Ma la solitudine,......
Devo alzarmi, alzare la serranda e fare colazione... Forse staro' meglio...
 
 
 
 
 

venerdì 10 febbraio 2012

Aspettando la neve....

Un altro di questi giorni che chiamo "neri".
Ormai mi credo pazza o stupida. Ma sara' solo la solitudine, il dolore, la paura...
A volte mi sento cosi' forte, e poi viene un altro colpo a togliermi il fiato.
Da qualche settimana non piangevo. E due giorni fa non ce l'ho piu' fatta.
Sono scoppiata in lacrime... ho pianto a lungo - il cuscino e' diventato bagnato. e non ho smesso finché non ho lasciato uscire tutta la frustrazione e tutto il grido d'aiuto. Un grido silenzioso.

Come faccio ad andare avanti? Ma vado avanti?
Come chiamare questa vita - praticamente solitaria. Lontana dalla mia terra, dalla mia madre malata, dalla mia casa.
Come poteva essere diverso senza le malattie, le paure, la solitudine. A volte la rabbia contro tutto questo mondo mi consuma. e poi mi dico che e' bello il mondo. Che non posso avercela con lui. Che non posso lamentarmi. E devo stringere i denti e dirmi: aspetta, forse domani....

Si, io sono venuta qua, per vivere da sola, quasi un anno e mezza fa. Per scappare dalla routine che mi consumava, per dare le spalle al passato. Il passato che faceva cosi male.
I ricordi di mio padre malato, della sua morte ingiusta. Di mia madre malata. Della vita in un piccolo paesino e sempre lo stesso lavoro - io ormai una donna adulta, che dentro ero rimasta una bambina piena di sogni e a volte cosi' sorprendentemente ingenua.
Ma c'era anche un altro motivo: LUI. Dopo tanti anni di una relazione a distanza, senza senso, in cui mi sono lasciata perdere completamente sono rimasta da sola. Sola io, ma non lui.
Il dolore fisico di saperlo stare con un'altra persona non mi lasciava respirare, mangiare.
E cosi la mia decisione rimandata da sempre: venire a Roma. Viverci. E sognare il nostro rincontro.
Certo, la cosa più importante era anche poter sentire tutte le responsabilita' della vita.
Non c'era più nessuno che poteva farmi da mangiare. La spesa, la lavatrice, me le dovevo fare da sola.
Non e' stato facile, ma la soddisfazione ne e' valsa la pena.
La mia autostima frantumata e' diventata quasi un pezzo nuovo.
La nuova realta', le tante cose da fare - persone nuove, speranze nuove.

Ma in tutto questo c'era nascosta la stessa depressione. Lo stesso senso di alienazione. LE stesse domande " Perché?"./

Da piu di cinque anni la mia salute mi fa scherzi inspiegabili. E' cominciato dalla sparizione delle sopracciglia, poi problemi di schiena, e poi finalmente i capelli.
Nel frattempo ho perso mio padre. Mia madre ha fatto la lotta con lo stesso brutto male che e' stato solo l'inizio di altri disturbi e preoccupazioni.
So che se solo avessi la salute, mi sentirei meglio. Il fatto che nessuno sa spiegarmi cosa mi succede e' la cosa più terribile. Da qualche anno perdo i capelli, adesso ne ho pochi, fini fini, li taglio sempre corti. e non riesco più a riconoscere la ragazza del passato.
Nei periodi quando sogno di diventare calva, non dormo, giro con la faccia pallida, trattengo le lacrime in metro, per strada... E parlo solo con me stessa. Perché non ho amici qua. Non c'e' una persona di cui potrei fidarmi. Il mio telefonino e' morto. So bene che ogni festa, ogni week end, rimarro' da sola. E tutti i contatti che ho fatto, cosi promettenti all'inizio, non sono durati più di uno o due incontri.
Mi sto chiedendo la solita domanda: cosa c'e' in me? Perché e' cosi? Perché ogni piccola speranza che ho viene uccisa... Perché le malattie...
Non mi sento più una donna. Guardo tutte le donne con le loro chiome nere, foltissime, lunghissime... e vedo i miei capelli fini, sottili, pochi, morbidi come seta, corti. Vedo la mia faccia senza sopracciglia che le davano vita, la rendevano interessante, mostravano emozioni. Mi vedo sempre peggiore.
Nelle mie passeggiate lunghissime, con la macchina fotografica in mano, oppure un libri, mi nascondo dagli sguardi altrui, mi sento nessuno, mi sento inutile.
Ma non e' sempre cosi. A volte la voglia di vivere vince tutte le paure. In giorni cosi vado nei miei negozi preferiti, provo i vestiti belli, sorrido, ascolto la musica dalle cuffie. Ma sono giorni quando i capelli sembrano un po più folti - in quel periodo corto, prima che ricadano di nuovo.

Il colpo più forte e' LUI. Con cui siamo tornati di nuovo d'estate. E la mia vita ha avuto un colore. Ho avuto un senso. Un senso in piu'. Facevo la spesa non solo per me, aspettavo la sera non piu' solitaria, mi svegliavo non piu' da sola. Parlavo. Sentivo la mia voce che faceva domande alle quali arrivavano delle risposte.
Ringraziavo a Dio, e non volevo nient'altro.
Lui conosceva le mie malattie, sapeva tutto del mio passato. E nonostante tutto ci siamo ritrovati.
Ma quando sei troppo innamorato, rischi di perdere tutto.

Adesso sono rimasta da sola. Di nuovo. Non esiste un modo di parlargli. Sono diventata io la persona non grata. La consapevolezza di essere annientata e' la cosa più brutta. Ed eccomi che mi sto annientando io, che mi sto rovinando. Da sempre crudele con me stessa, da sempre mendicante di sentimenti, di poter appartenere a qualcuno o qualcosa. Di far parte.
Io che sono cosi solitaria. Sono stata accusata di non aver altra vita tranne quella con lui. Io che sto sempre a cercare cose nuove, che ho molti interessi, che mi incuriosisce tutto.

Oggi e' uno di questi giorni neri. Ho dovuto buttarlo fuori da me, se no gridavo ad alta voce in queste mura.
Ho preso qualche pasticca calmante. E da giorni che la tachicardia mi toglie il fiato e mi fa tremare le mani.
Non so se e' un altro segnale di qualcosa di brutto che sta per arrivare, come e' successo cosi tante volte.

Oggi mi sento calva. E non ho la forza di fare niente. Leggo "Due di due" di De Carlo. Un libro e' sempre stato il modo migliore per non pensarci. Posso non muovermi per ore intere consumata dalla realta' finta.
Cade la sera, stiamo aspettando la neve. Un'altra serata solitaria... Cerco di sopravviverla....
Forse domani il mondo sara' tutto bianco....

domenica 5 febbraio 2012

Premessa...

Stasera ho deciso di iniziare un blog.
E' da tanto tempo che volevo farlo. La testa e' piena di pensieri.
Passano dieci anni da quando ho conosciuto TE.
Io - una straniera innamorata di Roma -la tua citta'.
Mi trovo qua adesso. Ho fatto una scelta non facile.
E adesso mi tocca di fare un resoconto di questi " dieci inverni" in cui la vita ha fatto un giro di 180°
Ma sopratutto vorrei scrivere un diario di questi miei giorni qua.
Scrivere tutto questo che penso, che sento. E di tempo non me ne manca.
Lo trovo un po imbarazzante fare questo tipo di esibizione personale. Ma forse e' questione di abituarcisi.
Questo diario nasce dal mio privato bisogno di scrivere. Di far uscire le parole dal guscio della mia testa dove non hanno piu' spazio.
Se troveranno un lettore, mi fara' piacere.
Per ora e' tutto.


Devo ancora fare amicizia con tutte le cose tecniche:)

Comunque un grande benvenuto a tutti!
Scusate se faccio errori (potete sempre correggermi!:) La fame di conoscere sempre meglio questa bella lingua italiana non mi passa mai.
Eccolo il primo passo.
Insomma, non e' stato cosi difficile!

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