giovedì 17 maggio 2012

Favola

C'era una volta un ragazzino. Non si sa quanti anni aveva, pero' era sempre un ragazzino.
Al ragazzino piacevano tanto i dolci. Pero' naturalmente non poteva averli sempre e tanti.
I dolci fanno male, e poi, la cosa piu importante, i dolci costano.
E per averli il ragazzino avrebbe dovuto spendere troppi soldi.
E cosi, un giorno, il ragazzino vede una bella pasticceria.
Una di queste davvero buone, come di deve, con i dolci fatti in casa, senza conservanti e colorificanti, o aromi artificiali.
E cosi' il valore di questi dolci spiegava il loro prezzo.
Ma il ragazzino non era abituato a pagare per avere le cose che voleva.
E voleva il dolce disperatamente.
Cosi, un giorno molto caldo, entra nella pasticceria, e di nascosto ruba un dolcetto e se lo mangia.
E non succede nulla.
Cosi fa dopo per altri 5 giorni.
Infatti non succede niente.
Il ragazzino prende gusto in questi dolci, non ne vuole altri, e impara anche che non ci vuole niente per averli.
Cosi i dolci perdono tutto il valore per lui.
La cosa che gli interessa e' solo saziare l'appetito, la voglia naturale dello stomaco.
Finche' un giorno, uno di questi caldissimi caldissimi, dopo aver mangiato il solito dolce,
il ragazzo si sente male.
Vomita tre volte.
Perche visto che i dolci erano fatti tutti in un modo totalmente naturale,
 alcuni di loro sono andati a male, con il caldo bestiale.
Il ragazzo si promette di non mangiare piu questi dolci.
Ma, passato il mal di pancia, dopo due giorni, non riesce a fare altro che tornare davanti alla pasticceria.
Prima ci passa solo. Per qualche giorno ci si ferma pure davanti a guardare.
E poi dopo due settimane lunge entra di nuovo.
E ruba il dolcetto.
La sua bocca rinocosce subito il suo sapore squisito.
E cosi continua per altri 6 giorni.
Finche il settimo giorno non viene catturato il ragazzo con meta' del dolcetto in mano,

e meta' gia' mandata giu'.
La buona proprietaria del negozio gli chiede se gli era piaciuto.
E il ragazzo tutto imbarazzato dice di si. ma...
e poi racconta che in realta' veramente non lo sa, perche questo dolcetto gli ha fatto star male per giorni. Chissa' se pure questo gli fara star male?
La buona proprietaria cosi gli dice" ok, ragazzino, allora torna qua per sette giorni.
Ogni giorno ti daro' tutti i dolci che tu possa mangiare senza limite.
Se uno di loro ti fara' stare male, ne saro' responsabile io".
E cosi succede.
Il ragazzo viene ogni giorno, si riempie di torte, dolci e dolcetti vari senza pagare nulla.
Tutto questo accompagnato dal buon sorriso della proprietaria.
Dopo i sette giorni trascorsi - il ragazzino ne vuole altri di dolci.
ma la proprietaria dice: " No. Da adesso se vuoi mangiarne almeno uno, eccoti i prezzi. Dovresti pagare".
Pero 'il ragazzino tira fuori la storia del vomito, e sembra di non essere piu sicuro
se i dolci gli piacciono veramente.
ma la proprietaria gli dice " se tu apprezzi i miei dolci, dovresti dare anche tu qualcosa, dovresti pagare.
Il ragazzo pero, gia' abituato ad avere le cose gratis, non vede il valore dei dolcetti.
Non capisce quanto lavoro e fatica e amore ci aveva messo la proprietaria nel crearli,
per far accontentare i suoi desideri.
E cosi, il ragazzo si autoconvince di non voler piu i dolcetti.
Pur di non dover pagare niente, cioe' non dare niente in cambio.
Dopo un po' di tempo, il ricordo della delizia non gli permette piu di stare lontano dalla pasticceria.
E cosi ci entra nelle ore di punta, quando il negozio e' pieno di gente e come se niente fosse, se ne aproffitta.
Sceglie di nuovo i dolci piu buoni e sofisticati.
Non spende mai un soldo.
Convinto del fatto che se poi ne trova uno andato a male, tra i dolci, lui sara' assolto da tutti i peccati.
Non sa pero', che la buona proprietaria e' ben consapevole di tutto questo.
Pero' non dice niente.
E' contenta che al ragazzo piacciono i suoi dolci.
lei ama i suoi dolci ed e' felice quando puo' accontentare gli altri.
Pero' ne perde un po del suo entusiasmo, e ci crede sempre di meno.
Sotto lo sguardo severo del ragazzo, che le fa ricordare sempre la storia del vomito, pure a lei, lentamente,
il suo lavoro, i suoi dolcetti, cominciano a piacere sempre di meno.
E un giorno non ce la fa piu di alzarsi, e muore nel suo letto.
Da sola.

sabato 12 maggio 2012

Che confusione...

eh, non scrivo da tanto... ma sono successe cose incredibili, inaspettate...
Gia' due volte mi sono svegliata con te... e come e' possibile non lo so....
Vieni all'improviso... e stiamo bene...
Come l'ultima volta... ti ho fatto un esame linguistico - abbiamo letto i testi e fatto gli esercizi grammaticali - sei stato bravissimo!
Poi abbiamo parlato tanto, anche scherzato... che bello cosi... mi piace essere semplicemente sdraiata sotto la stessa coperta... sentire il tuo braccio, le tue gambe, accante alle mie... e parlare di tutto... raccontarti tante cose... ascoltarti... e ridere....
Ma cosa significa davvero? Tu te ne uscirai dal guscio? Cosa c'e' nella tua testa?
Ormai non provo a cercarti, non faccio niente... vediamo cosa farai tu...
Ma il ghiaccio si e' gia' rotto... sciolto...
So che ne hai paura, anche io... ma vedremo....
E' tornato il caldo estivo...
Ieri lo sciopero mi ha costretta di uscire da casa tante ore prima. Che bello vedere Roma di mattina, l'aria ancora fresca, poca gente, l'odore del caffe... Ho fatto colazione al bar e sono andata in Villa Celimontana. Una meraviglia....
Dopo comunque i miei dannati sandali Martens mi hanno rotto i piedi - le suole piene di vesciche mi hanno tolto la voglia di camminare dopo. e pure oggi sto a casa a riposare i piedi addolorati. Il primo sabato libero  - passato tutto a casa, se non conto la spesa di sera. Ho fatto la lavatrice, lavato le coperte pesanti, il cuscinotto colorato che aveva il tuo odore, ho cucinato, letto Guareschi, visto un film, ascoltato musica....
Eh... e cosa succede adesso?
Mi preoccupo seriamente per mia madre... e per me...
Fra tre mesi dovro' tornare... e non riesco a crederci....
BlogItalia - La directory italiana dei blog